HELLBOUND – La voglia di sangue dei coreani

Neanche troppo tempo dopo Squid Game dalla Corea del Sud arriva Hellbound, distribuita da Netflix.

Un po’ curiosa decido di avviarla, ovviamente in coreano con i sottotitoli. Ora ho visto che è stata anche doppiata in italiano.

Parliamo di una serie di sole sei puntate, ma che ti tiene incollato al video e ti spinge a cliccare quel magico tasto “Prossimo episodio”.

Trama

Già dalla prima puntata vediamo morire male un povero cristo dentro un cafè, rincorso da tre giganti mostruosi che lo prendono a pugni. E non so se per la maestria dei suoni, ma ho quasi avuto l’impressione di sentirle anche io quelle mazzate.

Fatto sta che la prima puntata inizia con questo tizio che viene preso, malmenato, aperto come un’ostrica e infine bruciato vivo (ma poco vivo direi).

Da qui parte la serie che, dopo un inizio con piega horror/paranormale, diventa poliziesca angosciante. Qualche problema personale evidenziato qui e lì per farci conoscere i protagonisti. E alla terza puntata tutto il ciclo narrativo si conclude, per poi cominciarne uno nuovo alla quarta puntata.

Sì, in sole sei puntate sono riusciti a scrivere due cicli narrativi. Ci sarà sicuramente una seconda stagione, almeno per come finisce la storia.

Valutazioni

Sono reduce da Squid Game che come violenza mostrata è ad un livello alto, ma ci stava come serie tv nuova. Che poi di nuovo non ha nulla, forse proprio il coreano, ma non è questo l’articolo.

Poi ho visto Hellbound e mi sono chiesta da dove scaturisse questa violenza repressa dei sud coreani e una voce fuori campo mi disse “embè lì ce sta la dittatura”. Escludendo di primo impatto questa risposta, ho poi riflettuto che forse non era cosi impossibile come giustificazione.

Alla fine i sud coreani sono i vicini di una delle dittature moderne più assurde, ma passare da Gangnam Style a Hellbound, con tappa su Squid Game, lascia una sensazione di quasi disagio.

Nel complesso la consiglio, personalmente mi è piaciuta perché scorre e troviamo anche qualche colpo di scena per il quale la serie non risulta scontata.

E poi ho apprezzato una delle protagoniste, anche se le hanno fatto fare un’evoluzione in stile americano. Da sfigato a supereroe.

La serie è su Netflix dal 19 novembre, se l’avete vista lasciate pure un commento, altrimenti correte a vederla anziché sfogliare il catalogo invano!

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