GOD OF WAR: una nuova trilogia? |SPOILER ALERT!|

L’ultimo capitolo della saga prende una nuova rotta, e cosi come il nostro protagonista cambia con qualche anno in più e una folta barba, cambia anche il gioco rispetto agli storici titoli.

Da fan l’ho iniziato con qualche incertezza credendo in uno stravolgimento completo date le premesse fatte, invece le novità introdotte non hanno fatto altro che arricchire un nuovo capitolo davvero straordinario.

Gameplay

Lo stile di combattimento non differisce molto dagli storici titoli. A cambiare sono la visuale di gioco che sposta il nostro protagonista non più al centro dello schermo ma a sinistra, con una panoramica in terza persona più ravvicinata. Ma il più grande cambiamento è l’aggiunta di un valido aiutante, Atreus il figlio di Kratos, che ci accompagnerà per tutta l’avventura.

Atreus è un abile arciere, che potremmo chiamare in nostro aiuto schiacciando semplicemente un pulsante. Nel corso del gioco potremo modificare le armature, sbloccare nuove abilità sia per il nostro spartano che per il ragazzo.

La trama

Dopo le sue imprese in Grecia e dopo aver raggiunto la sua vendetta contro gli dei dell’olimpo, Kratos decide di ritirarsi e trovare la pace nella fredda terra della Scandinavia. Qui incontrerà e sposerà la guerriera Faye. Alla morte della donna, Kratos e Atreus per onorare il suo ultimo desiderio, inizieranno il viaggio per portare le sue ceneri sul monte più alto e spargerle al vento.

Incontreremo e ci scontreremo con diverse figure della mitologia norrena: nuovi dei si opporranno al nostro spartano che affronterà il suo viaggio con una nuova arma: Leviatano, l’ascia ereditata da Faye.

Papà Kratos

Durante la storia vivremo l’evoluzione di un personaggio che ha sofferto e combattuto sempre da solo, guidato dalla sua vendetta e in ricerca della pace.  Ora qualcosa è cambiato: Atreus. Lo spartano era un padre assente mentre Faye allevava il figlio, ora ha la responsabilità e la possibilità di crescerlo e guidarlo. Dovrà quindi mettere da parte la sua rabbia e diventare davvero un padre per lui.

Mimir raccontaci una storia

A guidarci e intrattenerci durante il viaggio ci sarà Mimir che letteralmente trasporteremo legato alla nostra cintura. Questo perché è una povera testa decapitata. Il personaggio prende spunto dalla mitologia norrena è un gigante famoso per la sua intelligenza.

Oltre a fornirci un valido aiuto indicandoci il percorso da seguire ci racconterà varie storie mentre navighiamo con la nostra canoa. Queste che ci spiegheranno meglio la psiche di alcuni personaggi e ci aiuteranno a conoscere meglio i miti su cui si basa questo capitolo della saga.

Un nuovo amore

Nonostante il primo amore non si scorda mai, questa nuova impronta data dal SIA Santa Monica Studio e pubblicato da Sony lo candidano, a mio parere, come uno dei migliori capitoli della saga. Non per nulla è vincitore del Game Award 2018 come miglior gioco dell’anno. Quindi se ancora non lo avete fatto correte a cimentarvi in questa nuova avventura insieme a Kratos e Atreus in vista di uno dei titoli più attesi del 2022 God of War: Ragnarok.

4 commenti

  1. per me questo non è un gioco….è IL GIOCO, E’ AMORE, E’ VITA….E’ TUTTO PER ME ❤

Lascia un commento