Victor, l’eroe che tutti vogliamo su Warzone (e non solo)

Ho avuto la fortuna e la possibilità di conoscere Victor Aprati, appassionato di gaming come noi, ma soprattutto un padre sensibile e dedito ai propri figli.

Tutta la community di Call Of Duty conosce lui e suo figlio Valeriano, una coppia che lotta ogni giorno sul piano virtuale e su quello della realtà.

Ed è proprio dalla Community di COD che è partita una petizione, dalla mente di Daniele Fioroni è fiorito il desiderio condiviso da molti di vedere Victor come skin nel gioco. Siamo ancora in attesa di realizzazione da parte di Activision di questa richiesta.

Abbiamo assistito all’introduzione di personaggi ispirati a persone reali, e allora perché non mettere proprio un uomo che nella vita vera lotta ogni giorno? Così la petizione ha raggiunto e superato le 60 mila firme, probabilmente e auspicabilmente continuerà a salire.

Intervista

Prima domanda, forse la più scontata. Hai sempre avuto la passione del gaming?”

“Sì, ma non giocavo così assiduamente da tanti anni. Come i miei coetanei provengo dalle sale gioco dove si giocava ai videogames a pagamento, poi per fortuna dopo tanti anni è arrivata la Ps1”

“Ti abbiamo conosciuto con Call Of Duty, ma ci sono stati altri giochi prima di questo con cui giocavi con Valeriano?”

“No, ho scoperto Cod grazie a mio figlio più grande, Leonardo. Non voglio che lui si senta trascurato da me così abbiamo iniziato a giocare insieme con Valeriano. Con il lockdown ho creato due postazioni per giocare e accanto a noi ci assiste Vale con giubbotto antiproiettile e cuffie”

“Come è la tua giornata tipo? Sappiamo che il ruolo del caregiver è un ruolo importante e purtroppo non riconosciuto dallo Stato, come hanno migliorato i videogiochi la vita tua e di Vale?”

“Il caregiver effettivamente è mia moglie Barbara che dall’inizio della malattia di nostro figlio si è licenziata per stare a casa, io lavoro solo di pomeriggio perché Vale la notte dorme poco e lo fa in braccio a me o seduto sulle mie gambe. Quindi la mattina bisogna attendere l’effetto del dosaggio del medicinale e la giornata inizia per le 10.30. Noi stiamo sempre in casa non usciamo praticamente mai, quindi i games sono stati una fuga verso una comunità online di persone con le quali puoi interagire e Valeriano è felice così”

“Si sente fin troppo spesso che i videogiochi causano violenza, in questo caso invece si stanno dimostrando per quello che realmente sono, un mezzo per creare un legame. Come ti sei sentito quando è iniziata la petizione? Valeriano come ha reagito?”

“I games non so se creino violenza, io credo che giocare tutto il giorno ed estraniarsi dal mondo reale non sia salutare, ma la violenza scaturisce per altre cause secondo me.

Quando Daniele Fioroni mi ha contattato su Messanger che voleva fare questa petizione mi ha lasciato a bocca aperta, non me lo aspettavo e qui capisci che il mondo del gaming è descritto nel modo sbagliato.

Vale è felice, glielo abbiamo spiegato. Lui non parla, ma capisce tutto”

“Quando hai postato la foto della vostra ‘tappa ad hospital’ non hai avuto timore del web e del possibile cyberbullismo?”

“No, ho sempre postato foto di Vale e la community italiana non si è mai dimostrata ostile.”

“Vuoi dire qualcosa alla community di Cod?”

“Cara community avete cacciato il meglio di voi! Il mio intento era quello di far vedere che nella vita le cose davvero importanti sono altre, non quelle futili che ci circondano anche se fanno parte del nostro quotidiano. Prima di Valeriano neanche io conoscevo questo mondo fatto di sofferenza e dove devi andare avanti a tutti i costi!”

Tutti vorremmo un eroe come Victor nella vita, ma ci accontentiamo di Warzone.

Attualmente Activision ancora non ha dato un riscontro alla richiesta della nostra community, nonostante questa vicenda sia stata attenzionata da molti siti di gaming e pro-player di Call Of Duty.

Quello che noi tutti possiamo fare è condividere la petizione e firmare.

Perché questa è davvero una storia che merita.

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