Detroit: Become Human. Alla ricerca della libertà |SPOILER ALERT|

Oggi voglio parlarvi di un gioco che mi ha regalato grandi emozioni, mi ha posto davanti a molti bivi e scelte. Sto parlando di Detroit: Become Human. 

Devo ammettere che nonostante sia uscito nel 2018 è arrivato nelle mie mani quasi un anno dopo ed è rimasto a prendere polvere per quasi due anni. Si lo so, ma devo ammettere che non avevo grandi aspettative per questo gioco. Ma mi sbagliavo di grosso!

Kara, Markus e Connor

Si può quindi dire che io sia abbastanza fresca da questa esperienza videoludica. E se anche voi non ci avete ancora giocato dovete assolutamente rimediare!

Caratteristiche

Detroit è quella che possiamo definire un’avventura dinamica, è stato prodotto da Quantic Dream e pubblicato da Sony. Penso che un gioco come questo lo puoi o amare o odiare. Non per la storia, che penso sia veramente molto bella, ma per il game play. Non abbiamo scene d’azione e anche le sequenze più movimentate non sono tanto regolate dagli analogici quanto da pulsanti da premere al momento giusto, il classico Quick Time Event. Insomma un gioco più visivo che d’azione. 

La possibilità di modificare la trama e avere più scenari possibili di un singolo evento e anche più finali rende il gioco molto ampio. Abbiamo la possibilità di ribaltare la nostra storia riprendendola da qualsiasi punto desideriamo. Ci sono infatti dei checkpoint che ci evitano di ricominciare dall’inizio la nostra avventura.

Checkpoint

La trama

In una società dove la tecnologia ha ormai fatto grandi passi avanti, la CyberLife ha lanciato sul mercato già da una ventina di anni gli androidi, ossia macchine antropomorfe che si occupano di ogni tipologia di lavoro e mansione. Ma la situazione è tesa: molte persone hanno perso il lavoro e cominciano a essere stanchi di queste macchine che li stanno superando.

Questo innesca nella popolazione più colpita una frustrazione e un risentimento tali da portarli a compiere delle violenze ai danni degli androidi. Qualcosa sta cambiando però, una coscienza, la voglia di sopravvivere e di giustizia saranno la chiave che risveglierà queste macchine dal loro freddo silenzio. Diventeranno “devianti” e cominceranno a prendere in mano la loro vita.

Markus attaccato da manifestanti umani

Kara AX400

Su questo sfondo si intersecano le vite dei nostri protagonisti. Kara è un modello base molto economico che viene acquistata da Todd Williams e la figlia, Alice. Lui si è separato dalla moglie e ha perso il lavoro a causa degli androidi. Gli attacchi di violenza che ha lo porteranno a mettere in pericolo la vita di Alice così Kara decide di diventare deviante per proteggerla e insieme scapperanno.

Ma riusciranno a trovare un luogo di pace?

Kara e Alice

Markus RK200

Scopriamo subito che Markus è un avanzatissimo modello di assistente donato dalla CyberLife a Carl Manfred, l’eccentrico pittore ormai molto anziano. 

Carl e Markus

Anche qui l’inatteso arrivo del figlio di Carl in cerca di soldi scatenerà una lite che non terminerà nei migliori dei modi dopo che Markus decide di diventare deviante. Verrà quindi condotto allo smantellamento, ma in qualche modo riuscirà a salvarsi e da quel momento in poi il suo scopo sarà quello di trovare un posto in cui vivere, Jericho. 

Ma sarà davvero il luogo di pace che sperava?

Connor RK800

Il sofisticatissimo ultimo modello della CyberLife, in dotazione alla polizia, sta seguendo il caso dei devianti insieme al detective Hank Anderson. Il rapporto tra i due non è proprio tra i più rosei in quanto Hank poco accetta il nuovo partner. Cosa accadrà tra i due?

Connor e Hank

Chloe RT600

In questo caso non parliamo di un reale protagonista della storia ma di qualcuno che comunque ci accompagna durante tutta (o quasi) la durata del gioco. Chloe è la nostra assistente personale che conosciamo nel menù di gioco, ci accoglie e ci intrattiene mentre navighiamo nelle varie opzioni di gioco. 

Ci dà informazioni, aneddoti e alcune volte anche ci propone dei sondaggi. Un’ottima assistente, ma man a mano che proseguiamo nel nostro gioco, ci saranno dei piccoli cambiamenti nel suo modo di fare, nelle domande che ci pone, nelle sue espressioni. Sarà sempre più assorta nei suoi pensieri e nei suoi dubbi, tanto che vorremmo dirle “che hai? Dicci qualcosa!”, ma noi sappiamo già cosa sta accadendo. 

Chloe

Se Kara, Markus e Connor non vi colpiscono e non vi emozionano così tanto sarà Chloe a entrare nei vostri cuori. Parlando direttamente con voi non potrete non amarla e desiderare la sua libertà. 

Avere un posto nel mondo

Le vicende del gioco sono molto profonde, le vite dei nostri 3 protagonisti si intersecano tra loro dandoci diversi punti di vista, ma avendo comunque un solo obiettivo: trovare una casa.

Non una casa nel senso stretto del termine, ma un luogo che si possa definire tuo, dove sentirsi al sicuro, amati e accettati. E così vedremo Markus lottare per le sue idee, Kara fuggire in cerca di pace, e il poliziotto Connor decidere da che parte stare. 

Forse tutto questo ci potrà sembrare lontano, in un futuro dove la tecnologia si è sviluppata al punto da creare degli androidi senzienti, eppure è semplice trovare una connessione con il nostro presente.

Chiunque di noi nel suo piccolo deve lottare per avere un posto nel mondo, per fortuna senza dover fare rivolte, almeno non noi che viviamo nella parte fortunata del globo.

Tuttavia non possiamo non sentirci vicino a Markus, Kara e Connor nella loro lotta e nella loro voglia di vivere in quel mondo che tanto li teme. Nella ricerca della libertà.

E voi ci avete giocato? Cosa ne pensate e che scelte avete preso? Fatecelo sapere!

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