The Haunting of Hill House – l’opinione di chi di horror ne ha visti troppi

A quattro anni dalla sua uscita e, dopo due re-watch, ho deciso che dovevo scrivere qualcosa su questa serie che la maggior parte delle persone dice di aver amato.

Dopo questo articolo credo di trasferirmi in Antartide, perché non è certo mia intenzione partecipare a un linciaggio a Carnevale… soprattutto se il linciaggio in questione è il mio!
(Da qualche parte dovrei ancora avere le foto del mio costume da barattolo di brillantini che mi ero costruita con l aiuto della maestra, a 6 anni. Chi avrebbe mai il coraggio di prendersela con un barattolo di brillantini? Suvvia)

Eppure un paio di cose devo dirle su questo piccolo capolavoro che non mi ha colpita poi così tanto, nemmeno al secondo re-watch.

Prima impressione e ripensamenti

La prima volta che ho visto la serie mi sono ritrovata delusa, amareggiata e quasi annoiata.

Come al solito, mi aspettavo la serie horror del secolo (ho cercato fantasmi nascosti in ogni fotogramma, invano, perché sono leggermente miope).

Poi ho capito che devo smetterla di farmi influenzare da ciò che dicono tutti e limitarmi a guardare e decidere da sola se qualcosa è di mio gusto o meno.

Perciò, di recente, su consiglio di diverse persone, mi sono concessa un re-watch più attento, con cui credo di aver capito meglio e in seguito al quale sento di poter fare un’analisi più approfondita di ciò che ho visto.

Ma prima, nel caso in cui non lo conosceste, eccovi due righe introduttive su Hill House.

Breve trama (no spoiler)

Hill House è la prima stagione di una serie antologica statunitense, creata e diretta da Mike Flanagan nel 2018.

Ogni episodio ha la durata di circa 45-60 minuti ed ogni stagione è ispirata a un libro o un racconto che spazia dal genere drammatico, paranormale al fantastico e l’horror.

In questa prima stagione viviamo le vicende della famiglia Crain, composta da madre, padre e cinque figli.

La loro esperienza all’interno della villa dura soltanto un’estate, poiché la famiglia viene colpita da una disgrazia dai contorni sinistri. La madre perde la vita in quello che pare un tragico incidente e, in seguito a questo episodio, negli anni, viene pian piano a mancare il legame tra i fratelli ed il padre Hugh, rimasto ormai solo.

La serie ci mostra cosa accade dopo quindici anni.
I fratelli, nonostante la crescita, la realizzazione personale ed i piccoli problemi quotidiani che affliggono ognuno di noi, vivono ancora nel ricordo delle esperienze paranormali vissute in quella casa.

Un secondo tragico lutto porrà le basi necessarie per farsì che i fratelli e il genitore superstite si riuniscano e affrontino i fantasmi del passato.
Sarà proprio grazie ai loro screzi ed alle loro incompatibilità che i misteri legati alla casa ci appariranno pian piano più nitidi.

Caratteristiche positive

Benché a me non sia piaciuto particolarmente (e vi spiegherò il perché tra poco) non posso certo negare che la serie sia ben fatta.

Da subito si nota una cura particolare per la fotografia e per la palette colori di ogni scena.

Se stiamo attenti poi, in quasi ogni puntata si possono scorgere dei fantasmi qua e là, sapientemente nascosti nello sfondo e che difficilmente distrarranno lo spettatore.

Gli attori scelti, anche se non particolarmente famosi, sono tutti validissimi. In particolare, grande merito l’hanno i bambini, che sono credibilissimi anche nelle scene inquietanti.

Nelle scene in cui monologhi e primi piani la fanno da padroni, gli attori non perdono mai credibilità e catturano l’attenzione di chi guarda.

Il doppiaggio italiano perfettamente studiato completa il quadro e ci catapulta ancora meglio nella vicenda.

Non vi sono particolari buchi di sceneggiatura o dimenticanze, elemento notevole per una serie costituita da episodi lunghi, che hanno la durata di un film, e in cui si susseguono molti fatti e flashback.

Musiche estremamente rievocative al pianoforte che si alternano a suoni sinistri e piccoli jumpscare aggiungono un tocco “magico” a Hill house.

Nel complesso, non riesco a trovare nessuna critica per questa serie.
MA (ebbene sì, c’è un “ma”!).

Opinione impopolare e non richiesta. La mia.

Sebbene dal punto di vista tecnico e artistico sia una serie assolutamente perfetta ed a tratti così coinvolgente da farci commuovere, ho trovato un’unica piccola macchia scura su Hill House.

È una piccolezza probabilmente. Ma è qualcosa su cui desidero porre un accento.

Questa serie, di fatto, non ha nulla a che vedere con il genere che le hanno appioppato.

Per definizione Hill house è una serie horror, ma personalmente dubito sia così.
Vi spiego perché.

In questa serie ho trovato romanticismo (è una vera e propria storia d’amore), drammi, malinconia e, a tratti, qualche elemento fantastico…fiabesco.
Il tutto condito da elementi horror (come i fantasmi nascosti, un paio di jumpscare e atmosfere cupe.

Trovo che non ci sia un buon bilanciamento tra horror e dramma.
Lo spiega il fatto che in ogni puntata il 90% della vicenda è ambientato fuori della magione, che la sede dei fenomeni paranormali.

Alla fine del decimo episodio mi sono detta che avevo di fronte una dolcissima e struggente storia d’amore e di una famiglia condita con qualche elemento macabro e in contesto horror, non il contrario.

E per carita, non c’è nulla di sbagliato in questo. Una serie non horror non è per definizione una schifezza, assolutamente! Può piacere o non piacere, ma resta il fatto che Hill house NON è una serie horror.

Se l’inquietudine di una serie è rappresentata dai fantasmini nascosti in giro nelle inquadrature (che non so voi, ma io, senza l’aiuto di internet non avrei mai saputo trovare) o dai due (2, di numero) jumpscare presenti, allora probabilmente bisogna rivedere qualcosa.

Come detto sopra, non si può dire che sia una brutta serie, quello resta soggettivo, ma considerarla “agghiacciante” proprio no.

Conclusioni

In definitiva direi che Hill House è un serie dolceamara.

Ci mostra una madre capace di spingersi al limite per i suoi figli, un padre disposto a sacrificarsi per la sua famiglia e dei fratelli capaci di mettere da parte rancori e problemi del passato e ritrovarsi.
Dietro ogni cosa bella c’è sempre un sacrificio e l’unico denominatore comune è l’amore.

È una serie pregna di poesia e significato, in cui un jumpscare in più sarebbe stato fuori luogo.

E voi? Avete guardato questa serie? Cosa ne pensate?
Fatecelo sapere in un commento.

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