THE TOWN OF LIGHT – Un viaggio nella follia


Oggi vi parlerò di un videogioco tutto made in italy che, personalmente, ho trovato una piacevole sorpresa.
Per chi non lo sapesse sono un’ appassionata di horror e di atmosfere cupe e inquietanti. Sapendo questo, alcuni dei miei contatti mi hanno suggerito questo titolo.
E’ importante specificare che, con The town of light, non vi imbatterete nel solito survival horror. Infatti stiamo parlando di un walking simulator, un thriller psicologico se vogliamo, sviluppato e pubblicato da LKA, una compagnia indipendente con base a Firenze.

Il videogioco è stato distribuito nel Febbraio 2016 su Steam, e, qualche mese più tardi, ottimizzato per Oculus Rift.

Trama

La trama del gioco si ispira a fatti realmente accaduti e accuratamente documentati.
Tutto ha inizio nel 2016, nell’ex manicomio di Volterra, chiuso grazie alla Legge Basaglia, del 1978, che stabiliva la chiusura di tutti gli istituti psichiatrici e la restituzione dei diritti civili ai pazienti.
La protagonista, Renèe, è un’ex paziente del manicomio, internata e privata di tutto a soli sedici anni, torna per scoprire la verità che si nasconde in quel luogo.
Esploreremo le aree della struttura ormai decadenti e pericolanti, in cui Renèe ha trascorso la sua giovinezza. Ci troveremo faccia a faccia con i fantasmi del suo passato e con le condizioni in cui i pazienti venivano tenuti all’ interno della struttura.
Lobotomie transorbitali, violenze di vario tipo, elettroshock, separazione dai propri cari… questo gioco è una vera e propria esperienza vissuta attraverso gli occhi della protagonista.

Ambienti e dettagli

Per ricreare l’atmosfera opprimente e gli ambienti destabilizzanti nel modo più fedele e realistico possibile, il team di sviluppo ha condotto numerosi sopralluoghi. L’edificio è stato infatti riprodotto in modo estremamente dettagliato ed il giocatore può visitare tutti i reparti della struttura e curiosare tra gli oggetti che sono testimonianze delle vite dagli ex-pazienti.

Valutazione del gioco


In definitiva, questo gioco è uno di quelli che ami oppure odi. Più che di videogioco, parlerei infatti di “esperienza videoludica” in quanto il gameplay stesso e le varie sequenze sono strutturate in modo da raccontare una storia. Dimenticate quindi di imbracciare un mitragliatore e di nascondervi dai nemici, in questo gioco si passeggia e si ascolta. Basta. Non è proprio da tutti apprezzare un titolo così.
Tuttavia è innegabile l’impegno e l’ originalità con cui questa idea è stata proposta. Lo studio di sviluppatori, seppur molto piccolo, è riuscito a ricreare un titolo godibile (a chi piace il genere, chiaro) e storicamente molto fedele ai fatti.
Personalmente mi sento di dare a questo titolo un 7 pieno.
Molto bella la trama, la resa, i dettagli, la colonna sonora, gli artwork, il doppiaggio (totalmente in italiano) ma c’è ancora qualche pecca nei comandi un po’ macchinosi e la ripetitività con cui si svolge il gameplay, costringendo il giocatore a ripercorrere gli stessi percorsi ancora e ancora.
Se vi piace il genere, e non siete facilmente impressionabili, vi consiglio caldamente questa perla della durata di non più di 4 ore.

Un commento

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