Love, Death & Robots – Commedia?

Fra i pilastri degli “originali Netflix” mi sento di voler menzionare queta serie tv animata, di cui è appena uscita la terza stagione. La serie è molto breve, gli episodi in generale non durano mai oltre i 20 minuti e in questa ultima stagione ce ne è uno che addirittura dura 7 minuti!

Ma cosa è che la rende particolare?

Il titolo semplicemente già ci svela di cosa parlano le puntate che andremo a vedere. La particolarità forse sta proprio in questo. Narrare in maniera semplice e cruda di vicende legate ai robots, alla morte e all’amore.

Le puntate non sono legate fra di loro, un po’ alla Black Mirror, tengono però un filo comune di una realtà quasi come la nostra o di un futuro che potrebbe essere reale.

Terza serie

Sono rimasta sorpresa nel vedere nella terza stagione di nuovo i tre robots con cui si è aperta la serie all’inizio. I tre volti familiari che vagano in un pianeta terra dove l’umanità ormai si è estinta e dove spopolano i gatti. Nella loro ingenua curiosità mettono in evidenza l’operato dell’uomo e la divisione fra ricchi e poveri, inutile nel momento in cui il nostro pianeta collassa.

Ma di questa nuova stagione quali sono stati gli episodi più belli? Come sempre ci sono quelli che scorderemo e quelli che rimarranno nella memoria. Per chi non ne avesse mai vista una, le puntate oltre ad essere slegate fra loro per la trama, non sono accumunate neanche dallo stile, dalla grafica o dal contesto.

Sicuramente sulle vostre bacheche avrete visto la danzatrice di Jibaro, una sirena rivestita di gioielli che con la sua voce fa impazzire un intero esercito di cavalieri. Questa puntata a me personalmente, nonostante sia piaciuta, non so se riuscirei a rivederla. Mette inquietudine per il modo in cui scorre e per la vicenda narrata. Non entro nei particolari per evitare spoiler.

Un’altra puntata che ho amato è stata “La pulsazione della macchina”, ambientata nello spazio. Toccante a livello emotivo, ma sempre mantenendo quella sottile ansia che l’universo infinito può darci. Anche qui troviamo amore, morte e tecnologia. Il tutto equilibrato in maniera terribilmente scorrevole.

Conclusioni

Nel complesso la serie, se pur breve, risulta ben riuscita. “La notte dei minimorti” mi ha fatto ridere nella sua brevità e invece ho trovato bruttina (e quasi inutile direi) la puntata “Sciame”.

Come sempre, aspetto anche il vostro parere!

Lascia un commento