Dying Light 2: Stay Human – tra Zombie e parkour

La prima volta che giocai a Dying Light ne rimasi incantata.

Ricordo che era stata una di quelle giornate orribili, di quelle in cui tutto va male: esci di casa e fa freddo, inizia a piovere e ti trasformi in TelespallaBob, a lavoro ricevi una bella strigliata dal capo, torni a casa e litighi col.fidanzato, bruci la cena, il cane ti lascia un regalino sul pavimento…

Hermann Melville scriveva in Moby Dick: “ogniqualvolta mi accorgo di mettere il muso, allora reputo sia giunto per me il momento di prendere al più presto il mare. Questo è il sostituto che io trovo a pistola e pallottola.”

Io sinceramente, preferisco i videogiochi.

In particolare scaricare tutta la tensione in un bel gioco “sciacquatesta” (termine usato dalla sottoscritta per indicare tutti quei giochi che non hanno una trama profonda, ma in cui l’obiettivo è solo uccidere tutto quel che si muove, senza pensare alle conseguenze ed, all’occorrenza, scappare).

Stavo infatti per puntare sulla solita partita a Doom, quando vidi sullo scaffale di Gamestop Dying Light.

Se ne stava lì, tra i giochi PS4, letteralmente buttato sullo scaffale dell’usato, come se qualcuno avesse voluto liberarsene. Un po’ come mi sentivo io quel giorno.

Lo comprai.

Questo titolo mi ha conquistata totalmente da subito.

La trama del gioco in sé non era così profonda, i personaggi non mi suscitavano particolare simpatia… ma il gameplay l’ho trovato geniale e rilassante.

Il gioco consiste nel sopravvivere a un’epidemia zombie, portando a termine delle quest più o meno impegnative, facendo parkour per le vie della città e combattendo gli infetti con armi bianche e, letteralmente, ciò che trovi in giro.

È il gioco perfetto quando non si ha voglia di pensare troppo, o di combattere seguendo uno schema preciso.

Differenze e miglioramenti rispetto al primo capitolo

Immaginate la mia gioia quando ho scoperto che a febbraio 2022 sarebbe uscito un secondo capitolo di questa saga. E soprattutto che sarà interamente giocabile in modalità cooperativa!

Come per il primo titolo si tratta di un videogioco survival horror in prima persona, sviluppato da Techland e pubblicato dalla Techland Publishing.

Anche le dinamiche di gioco saranno più o meno simili. La differenza sostanziale sta nel fatto che i giocatori, per questo capitolo, saranno obbligati a fare delle scelte, le quali avranno delle conseguenze diverse sulla partita e sulla trama.

I combattimenti in soggettiva sono notevolmente migliorati: saranno ancora improntati sulle armi bianche, ma adesso saranno ancora più fisici e strategici.

Il doppiaggio e la delusione dei fans

Il team di sviluppo polacco ha recentemente confermato che Dying Light 2: Stay Human sarà disponibile in 17 lingue diverse, ma non in italiano.

Gli abitanti dello stivale Potranno comunque godersi l’esperienza attraverso i sottotitoli nella nostra lingua.

Una scelta curiosa che fa pensare a dei motivi di natura economica dietro di sé.

Eppure i fan storcono il naso, forti del fatto che il primo capitolo, completamente doppiato nella nostra lingua, aveva venduto oltre 17 milioni di copie.

Questo fattore rappresenterà una nota negativa o influenzerà negativamente le vendite di questo titolo nel nostro paese?

Sui social sono molti a parlare di boicottaggio, ma riusciranno davvero a resistere e a privarsi di una nuova esperienza così entusiasmante? Lo scopriremo nei prossimi giorni.

Nel frattempo io inizio a scaldare i muscoli e ad infilarmi le scarpe da ginnastica! Sta per cominciare una nuova quarantena nella città di Harran!

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