Alan Wake e il remastered next gen – SPOILER ALERT!

Quando comprai la PS5 in preda all’euforia presi anche alcuni giochi su Amazon con il Black Friday. Fra i vari giochi, ero attratta da Alan Wake remastered. Faccio una premessa però. In maniera del tutto anomala, quando compro un videogioco guardo giusto il trailer. Così, visto che mi sembrava una cosa alla Until down o alla Heavy Rain, ho detto “Ma sì! In qualche modo devo sfruttarla sta PS5!”.

Per riempire i miei giorni in quarantena da covid ho sfruttato ogni mio avere nerd in casa. Volevo però staccarmi un attimo dagli open world infiniti, e ho inserito il disco di Alan Wake nella mia bimba. Non è la prima esperienza con un gioco Remedy, del resto Control nonostante non avesse una trama profonda, non mi era dispiaciuto.

C’è da dire che l’Alan Wake originario è di casa Microsoft, quindi il remastered è stato il primo approdo in Sony. Ma secondo me non era necessario metterlo anche su PS5. Oggettivamente questa versione non sfrutta nulla della next gen, quindi potevano fermarsi alla pubblicazione su PS4 e al massimo in digitale per la 5.

Consiglio di non proseguire la lettura se si intende giocarlo, in quanto scriverò della trama e di alcuni personaggi. Inoltre, probabilmente andrò controcorrente, ma non mi è piaciuto. Finita la storia ho tolto il disco e ho disinstallato. Ho perso anche l’entusiasmo di cercare i 100 thermos di caffè.

Trama

Vado direttamente a parlare della trama, trovo inutile discutere su un eventuale gameplay in quanto comunque si tratta di un gioco vecchio. Cioè per fare un remastered mi aspettavo una trama più complessa, che possa piacere o no.

Alan Wake, il protagonista, è uno scrittore famoso in preda all’altrettanto famoso “blocco dello scrittore”. Con la moglie decide di andare una settimana in vacanza presso Bright Falls, una piccola cittadina montana. Il cottage dove alloggiavano i due si trova a Cauldron Lake, un lago di origine vulcanica con al centro un isolotto.

Da qui la storia prende subito una piega semi-horror. La moglie Alice che sparisce/viene rapita/affoga nel lago e noi che facciamo di tutto per salvarla. Camminiamo nei boschi, sempre di notte, combattendo o scappando da queste entità oscure. La gente di Bright Falls posseduta tenta di ucciderci, che poi perché?

Cioè la stessa entità oscura e maligna che tenta di ucciderci in realtà ha bisogno di noi per continuare a scrivere questo romanzo horror dove tutti muoiono felici e contenti. Sì, perché siamo così bravi che quello che noi scriviamo prende vita.

Fra i vari personaggi abbiamo il nostro amico Barry che decide di raggiungerci in questa ridente e felice cittadina maledetta, preoccupato che non aveva notizie della coppia in vacanza. Praticamente neanche la madre. Che poi anche qui, inutilità di un personaggio sia nel gameplay che nella trama. Sono stati più utili i due vecchi metallari malati di mente.

Barry che ruba il cartonato di Alan Wake

Comunque se a un certo punto vi sembrerà che la storia non ha senso, che non avete soluzioni per trovare vostra moglie, non preoccupatevi. Avrete una allegra e luminosa anziana che vive nella centrale elettrica con 671 lampadine e che molto coraggiosamente vi dirà che sono 30 anni che convive con le ombre alla faccia di tutti i morti. Infatti vi dirà anche dove andare e come sconfiggere il mostro, però oh, non coinvolgiamola che mica so cazzi sua insomma.

la luminosa vecchietta
le 671 lampadine

Mi fermerò qui con il blasting di questo gioco. Potrei continuare, ma non voglio sembrare Nanni con la sua tavoletta di reclamo. Questa volta mi sento di sconsigliare l’acquisto, magari giusto se è gratuito e se avete anche voi da passare giorni di quarantena. Se invece lo avete giocato, sono curiosa dei vostri pareri.

Un commento

  1. Che il gameplay sia vecchio è normale, al tempo il fatto che ci fossero cambiamenti ambientali era una innovazione mastodontica. Non concordo sulla scontatezza della trama, oltre alle innumerevoli reference alla letteratura e al cinema dell’orrore, Alan wake secondo me, si fa carico di affrontare le paure e le responsabilità di un autore con la propria opera. Dal combattere le ombre del proprio io all’affrontare la propria metà malvagia ( che al contrario di Alan che non vuole uccidere invece lo fa con noi chalance) fino al raggiungimento del proprio obiettivo finale che fa un po’ da Beatrice e punto di luce infondo al tunnel. Oh insomma secondo me ta fregato l’aspettativa che avevi, magari ti aspettavi un action horror e ti sei trovata in un silent hill.

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