8 Marzo: Donne e Videogiochi

Di seguito un piccolo estratto da una discussione tra Sam, Grumpy e Ikki. Buona lettura!

Ikki: Ultimamente sto giocando è Elden Ring. Nella caratterizzazione del mio pg ho potuto sceglierne anche il sesso. Questa volta ho scelto di creare un pg donna.

In questi anni recenti la possibilità di poter giocare con un pg femminile è notevolmente aumentata. Ricordo i giochi della ps1 in cui, fatta eccezione per Tomb Raider e Pandemonium, non me vengono in mentre altri che avessero come protagonista una donna. Anche Nintendo, proponeva il classico format dell’eroe che salva la principessa (ne sono un esempio la mia adorata saga di Zelda, oppure Super Mario)

Da una parte sono contenta che ora abbiamo questa possibilità di scelta. In giochi come Cyberpunk 2077 in cui si compiono delle scelte e ci si immerge nella storia, riuscire ad identificarsi ancora meglio nel personaggio, secondo me, migliora l’esperienza di gioco. Di contro c’è il fatto che di giochi che permettono la scelta del sesso non prettamente binaria non ce ne sono ancora molti.

Ricordo di aver letto, non tanto tempo fa, un commento ad un post relativo alla protagonista donna di un videogioco, che diceva qualcosa del genere: “se il mio eroe non è un uomo non riesco a godermi pienamente l’esperienza di gioco e a divertirmi davvero”.

Ricordo che trovai questo pensiero estremamente limitante. Noi gamer donne siamo cresciute praticamente in un mondo quasi del tutto fallocentrico, se ci fossimo dovute limitare per questo quante avventure meravigliose ci saremmo perse?

Sam: Anche uno dei miei amici una volta mi ha detto la stessa identica cosa: “non riesco a giocare se la protagonista è una donna” e io ho risposto proprio quello che hai detto te. In effetti, se finora avessi usato il suo stesso criterio nella scelta di un videogioco, non avrei potuto giocare quasi nulla.

Purtroppo, soprattutto in passato, si aveva la convinzione che l’eroe doveva necessariamente essere un uomo. Le poche protagoniste femminili del passato, inoltre, sono state sessualizzate all’inverosimile (ricordiamo per esempio Lara Croft in Tomb Rider e le sue forme esageratamente sproporzionate).

Oggi fortunatamente questa idea non è più così forte.

I canoni estetici sono stati messi da parte in giochi come Horizon: Forbidden West, dove Aloy viene “normalizzata” nei tratti somatici.

Anche la possibilità di scelta del sesso del protagonista è un grande passo avanti, perché mette sullo stesso piano sia uomini che donne. Entrambi, infatti, hanno le stesse possibilità e la stessa forza per portare a termine le avventure.

Lo stesso amico citato sopra, ha fortunatamente dovuto tornare sui suoi passi quando si è trovato di fronte a The Last Of Us 2 che, come sappiamo, vede protagoniste Ellie e Abby e non più Joel.

Anche se un po’ combattuto, alla fine ha deciso di giocarci e si è dovuto ricredere! Spero vivamente che questa esperienza sia servita ad aprire i suoi orizzonti, almeno in parte.

Grumpy: Non faccio fatica a credere a quanto mi raccontate. Anche se siamo nel 2022, donne e videogiochi sono due parole che difficilmente stanno nella stessa frase. La dice lunga il fatto che la donna gamer sia ormai una creatura leggendaria, o il fatto che molte donne siano ancora costrette a utilizzare un nome falso per poter giocare online senza diventare necessariamente oggetto di stereotipi e scherno mirati alle proprie capacità di gioco.

Per quanto riguarda i personaggi dei videogiochi trovo che ci sia ancora molta strada da fare. Sicuramente è ottimo il fatto che abbiano cominciato a introdurre personaggi femminili, ma avete notato che, spesso e volentieri, anche le modalità di caratterizzazione delle stesse, derivano da un’ideologia piuttosto maschilista?

Vi faccio un esempio calzante: come ricompensa per aver sconfitto un boss, troviamo una ricompensa utile. Si tratta di un’armatura di livello 80 che ripara da danni di ogni tipo.
Ecco.
Un personaggio maschile vestirebbe quell’armatura come siamo abituati a pensarla, quindi con busto e braccia coperti.
Un personaggio femminile vestirebbe la stessa armatura come fosse un micro bikini che, in comune con la versione maschile, ha solo le statistiche e i colori.

La regola è questa: se un oggetto appartiene a un personaggio donna allora deve automaticamente diventare sexy. Ovviamente non è una costante comune a tutti i titoli, ma si ripete abbastanza di frequente e la trovo alquanto fastidiosa.

Personalmente gioco da sempre molti RPG e ho da sempre un mio personaggio tank: una guerriera barbara bellissima, dai capelli castano ramato e gli occhi verdissimi. Alta quasi due metri, fisico statuario e due spalle che, da sole, potrebbero sostenere un edificio.
Si chiama Barbarianna. E la sua spada infuocata ha visto il sangue di migliaia di gli personaggi maschili che, in quanto tali, si credono automaticamente più forti.


E voi? Cosa ne pensate? Siete della convinzione che le eroine siano necessariamente più deboli di eroi maschi? Allora Fatevi sotto! Magari sarà proprio Barbarianna a fare a pezzi i vostri stereotipi, oltre che i vostri pg.

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