L’evoluzione scolastica dei nerd

Vicino casa mia c’è un magazzino che vende di tutto. Esiste da anni, ne ho memoria da quando sono nata ed è sempre una punta fissa per quando devo comprare i Lego. Non so come descrivervelo, probabilmente questo genere di magazzini sono tipici delle grandi città, ma è letteralmente un garage pieno di scaffali altissimi che vende di tutto.

Ci sono reparti per la casa, per gli elettrodomestici di piccole dimensioni, per il giardinaggio fino ad arrivare al decoupage e alla cosmesi. Tipo un Risparmio Casa, ma potenziato e con un reparto cartoleria bello ignorante. Infatti ogni volta prima dell’inizio della scuola venivo qui a rifornirmi di quaderni e ogni materiale di cancelleria.

Ormai non frequento più ambienti per cui io debba comprare in grandi quantità materiali scolastici, ma la passione/perversione per la cancelleria è rimasta, insieme alla passione per il disegno. Così puntualmente entro nel negozio per un deodorante o per i Lego e mi ritrovo a girovagare per il reparto scolastico.

E proprio quello che è successo l’altro giorno, ovviamente con l’imminente inizio della scuola era pieno di bambini e genitori. E il reparto annesso era stracolmo, straincasinato e ogni volta devi fare la caccia al tesoro per trovare quello che ti serve.

Allora io faccio parte della generazione anni ‘90 dove vigeva la dittatura Invicta per lo zaino, che durava anni e generazioni e ci assicurava un carico di 50,93kg degno della prima elementare. E te lo portavi per tutte le elementari anche se desideravi quello zaino Seven con i disegni fighi. Ma non teneva la scusa della schiena storta e degli spallacci super imbottiti per fartelo comprare da mamma. Invicta avevi e Invicta morivi e ringrazia che non hai ereditato quello di tua sorella degli anni 80!

L’azzardo next-gen per essere alternativi era l’astuccio a 3 strati pieno di colori e penne che funzionavano a bestemmie, una per ogni lira spesa perché costavano un occhio della testa. Nella dittatura Invicta le guardie erano i pacchi di quaderni da 10 in promo, se eri fortunato di beccavi il monocromo (brand da ricconi all’epoca). Altrimenti ti dovevi accontentare dei Pigna con gli animali in copertina. Sono sicura che anche voi ancora conservate immacolato il quaderno con la scimmia perché usarlo a scuola significava dover sopportare le risatine dei compagni. Che poi quando sei femmina le tue compagne hanno tutto di Barbie e Sailor Moon.

Vabè, torniamo al presente, al deodorante che cercavo e al magazzino pieno di roba scolastica incasinata. Mi cade l’occhio su un quaderno con Rufy in copertina. Penso “oh che figo, quasi quasi me lo compro per collezione”, poi mi sono ricordata dei quaderni di Naruto e il diario comprati per collezione e inutilizzati.

Scorrendo sugli scaffali vedo quaderni con Pikachu, Goku, My Hero Academy. Poi un quaderno con joypad e grafiche fighissime da gamer. E anche la Panini si è messa a fare roba per la scuola con scritto “never play alone”!

Mi sale l’invidia, lo ammetto. Ho invidiato davvero chi va a scuola, io che solo in quarto superiore mi sono potuta comprare il diario dei Cavalieri dello Zodiaco. Una vita di inganno in cui credevi che la scelta importante era quella del diario a inizio anno scolastico. Dove se avevi la Comix eri figo ma mainstream, se avevi Onyx eri una qualunque, dove fondamentalmente dovevi scegliere fra 3 diari in croce e ci pensavi tutta l’estate. Perché se lo zaino, i quaderni e altro erano dettati dal reddito dei tuoi, il diario era l’emblema del tuo spirito.  

Ora mi guardo intorno, zaini di tutto, astucci di tutto, quaderni di tutto. Ho visto Batman, Sonic, le Gorjuss. Altri esseri youtuber e cose indefinibili. Gli animali non c’erano, i pacchi economici da 10 sono diventati i monocromo. E l’invidia se ne è andata abbastanza in fretta, e non ho neanche comprato nulla.

Io da quasi 32 enne conosco il valore ora di quelle cose, di tutta quella scelta. Da una parte sono contenta che ci sia stata una rivoluzione nella dittatura Invicta, e ripenso al mio passato scolastico. Avevo davvero bisogno di oggetti che manifestassero le mie passioni? All’epoca non si trovavano in giro neanche magliette a tema manga, l’apice lo raggiungevi con le magliette dei gruppi metal/rock.

Il fatto che il gamer e l’otaku vengano contemplati nei prodotti scolastici o di abbigliamento è perché socialmente ora sono più accettati o perché fanno solo girare l’economia? Me lo chiedo perché mentre vedo una produzione a supporto della figura del nerd, vedo anche un lato della società che continua a denigrarlo e a descriverlo come un qualcosa di male.

Mi piacerebbe pensare che ora un bambino o una bambina che hanno la passione dei videogiochi o dei fumetti siano appoggiati dai propri genitori e soprattutto possano relazionarsi con un coetaneo senza che li facciano sentire strani. Mi piacerebbe pensare che quegli oggetti per la scuola che ho visto riflettano proprio questa realtà.

Mi fa sperare che la vecchia guardia che vede noi nerd come malati di mente se ne stia andando, lasciando il posto ad una generazione meno bigotta e più solidale verso la diversità. Quindi l’invidia per la scelta che non ho avuto è sparita ed è stata sostituita con una speranza e una presa a bene.

Morale della favola: lavatevi e andate a comprare i deodoranti che fa bene anche per le riflessioni sulla vita.

PS: ovviamente sto ascoltando 883 e Articolo 31 mentre scrivo.

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