#Onboard-game: Paleo, un gioco da tavolo collaborativo preistorico!

Per la nostra rubrica dei giochi da tavolo di questa settimana, parliamo di un gioco che ebbi modo di provare al Modena Play dello scorso anno, e che mi conquistò per le dinamiche cooperative e per il tema. Proprio questa settimana ho avuto modo di re-intavolarlo, e mi ha fatto ridere il pensiero che in quasi un anno e mezzo non siamo riusciti a superare il terzo livello. Un gioco molto strategico quindi, ma dal regolamento non troppo complesso una volta capito. Vediamolo insieme!

Paleo, il gioco da tavolo: Tema e regole generali

In Paleo, ci troviamo nei panni di una tribù preistorica, alle prese con tutte le sfide che le tribù preistoriche si trovano ad affrontare: freddo, fame, malattie e bestie feroci. Il twist interessante qui è che i vari giocatori collaborano tra di loro, con lo scopo di far sopravvivere il collettivo, sfidando quindi il gioco stesso. Nei vari livelli del gioco, identificati da deck di carte differenti da dover pescare (e quindi tipi di sfide differenti da fronteggiare), ci si dovrà cimentare assieme agli altri giocatori a risolvere problematiche durante le “giornate”, assicurandosi di arrivare alle “notti” avendo cibo a sufficienza per la tribù.

Ogni deck del gioco da tavolo Paleo infatti ha dei temi diversi, partendo da quelli base (in cui si affrontano lupi, mammut e bestie generiche, e come sfida si ha ad esempio comprendere come costruire una tenda), fino a quelle più complesse, affrontando ad esempio il ghiaccio e il freddo, oppure le malattie. La fine e la vittoria di un livello viene decretata da un particolare meccanismo che non vi spoilererò, mentre per ogni livello ci saranno una o più sfide da completare, che non portano alla vittoria ma riducono i “malus” o i problemi che dovrete subire ogni notte (ad esempio: la fame della tribù, il freddo e la necessità di riparo, e molto altro!).

In tutto questo si inseriscono delle carte e degli oggetti con lo scopo di aiutarvi in questo arduo compito: ad esempio, le carte strumenti che vi consentono di fabbricare utensili rudimentali che possono aiutarvi ad uccidere le bestie più grosse, o le carte sogni che vi permettono di “immaginare” e ottenere oggetti o aiuti aggiuntivi. La tribù potrà anche crescere di numero di membri e personaggi che potete usare, ma richiedendovi ancora più cibo per poterla sfamare alla notte.

Meccaniche del gioco ed elemento sorpresa

Come anticipato, la componente fondamentale del gioco da tavolo Paleo è senz’altro la componente cooperativa. In aggiunta, abbiamo l’utilizzo delle carte, visto che ogni giocatore dovrà utilizzare un deck e scoprire una carta per turno, affrontando la sfida che si palesa. Infine, abbiamo anche la gestione e l’accumulo delle risorse, come cibo e strumenti, indispensabile affinchè alla notte la nostra tribù si trovi con qualcosa da mettere sotto i denti e riesca ad affrontare le bestie e gli imprevisti ogni giornata.

In questo gioco non ci sono punti da accumulare per la vittoria, e la componente di sorpresa è molto forte: proprio per questo motivo sono stata molto vaga sui contenuti delle carte e su come si vince il gioco, perché è molto più divertente scoprirlo giocando.

Le regole di sconfitta invece sono particolarmente impietose: se per più di 5 volte si verificherà la morte di un membro della tribù (per mancanza di cibo o per le ferite subite), vorrà dire che la selezione naturale avrà fatto il suo corso eliminando il corredo genetico dei nostri buoni Sapiens dal futuro della specie.

Recensione e valutazione del gioco

Considerando i vari giochi da tavolo esplorati fino ad ora, direi che Paleo è uno dei giochi più complessi, sia per durata (si parla di circa 45-60 minuti), sia per dinamiche. La collaborazione in questo gioco non è scontata, perché si deve cercare un sottile equilibrio fra numero di risorse sufficienti a far fronte alle sfide, ma non impossibili da “mantenere”, avendo quindi la certezza che ogni notte ci sarà cibo sufficiente per la tribù e le sfide notturne possano venire soddisfatte ad ogni turno.

Questo delicato equilibrio è ciò che rende difficile superare i livelli di gioco, noi stessi da giocatori esperti ci siamo trovati a rifare spesso lo stesso livello, ma una cosa che io trovo molto positiva è che la rigiocabilità di ciascun livello è abbastanza alta, in quanto è più basato sul gestire in generale bene le risorse che sull’avere un contenuto diverso ogni volta. Devo dire però che perdere ripetutamente e dover rifare un livello 4/5 volte può essere frustrante, specialmente per giocatori agli inizi.

Le regole, una volta comprese, sono abbastanza semplici e i turni si svolgono sempre allo stesso modo: una cosa che non ho apprezzato però è il regolamento, che abbiamo dovuto rileggere inizialmente più e più volte prima di giocare, perché è molto verboso e intricato, e lascia alcune carte non spiegate bene. Ora che il gioco è uscito da un po’ di tempo e si trovano le video-istruzioni, consiglio di vedere un video invece di leggere il regolamento scritto.

In sostanza quindi darei un 7,5/10, lo consiglio per giocatori magari non alle prime armi, ma sicuramente è un buon titolo di genere collaborativo che ci deve essere nella libreria di ogni appassionato.

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