BRZRKR – Keanu Reeves

Lo scorso 3 marzo è uscito nelle nostre fumetterie, edito da Panini, il primo fumetto di Keanu Reeves. So che eravamo molto presi dall’uscita di Batman al cinema, ma a me non è sfuggito. Così sono andata dalla mia fumetteria di fiducia e me ne sono impossessata.

Premessa

Tutti conosciamo Keanu Reeves, non solo come attore. Della sua vita sappiamo molte cose, soprattutto il bagaglio di dolore e filantropia che si porta dietro da anni. Oltre ad aver interpretato la figura iconica di Neo su Matrix, negli anni successivi non è stato da meno nei panni di John Wick.

Così, quando nel 2021 annunciò questo fumetto (che la mia testa legge come Berserker) creò un certo scalpore. Aveva davvero bisogno Keanu di approdare nel mondo fumettistico? Negli ultimi anni lo abbiamo visto nei panni di John Silverhand su Cyberpunk 2077, lo abbiamo recentemente rivisto nei panni di Neo e ora come protagonista del suo primo fumetto.

Tenendo fermo il punto della libertà di ogni singolo individuo, quindi sostanzialmente per quel che mi riguarda per me può andare anche a fare teatro, trovarlo come protagonista del suo stesso fumetto mi è sembrato un po’ ridondante.

Fumetto

BRZRKR non è stato scritto solo da Keanu, anzi, si parla di un lavoro con quatto teste. Così abbiamo il nostro attore come co-scrittore insieme con Matt Kindt per questa storia, illustrazioni di Ron Garney e colori di Bill Crabtree. Nel volume però possiamo trovare molte illustrazioni di vari artisti, tra cui la nostra Mirka Andolfo.

Nel volume edito da Panini, in copertina rigida, troviamo i primi 4 dei 12 capitoli previsti della storia. In questi primi capitoli scopriamo che il nostro protagonista, di nome Unute “arma”, è un guerriero immortale nato ai tempi della preistoria, presumibilmente le prime forme di Homo Sapiens. Capiamo che è un semidio che, dopo una vita in cui è stato solo sfruttato dall’essere umano, cerca un modo per morire.

Variant di Mirka Andolfo

Così combatte e si fa analizzare da uno team di scienziati nei laboratori governativi. E vediamo scene molto cruente, dove nonostante non siano altamente definite, quello che notiamo è l’uso prepotente del rosso. Si nota in maniera evidente il rosso per le scene violente e del passato, e il blu per il presente e per le scene dove non uccide nessuno.

Ammetto che ho trovato disturbante vedere un personaggio simile a Silverhand nel fumetto, ho fatto fatica a scollarlo da CP2077 per metterlo nella nuova storia. Però di per sé il fumetto scorre ed è interessante. Non mi sento di giudicarlo un capolavoro, però magari nei prossimi capitoli si riprende.

E voi lo avete letto? Che ne pensate?

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